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Le isole Tremiti: cinque consigli e una curiosità

12 Febbraio 2018/Itinerari

Un arcipelago nell’Adriatico: cinque piccole isole

24 miglia a largo della costa del Molise

Le Isole Tremiti sono una piccola oasi nel cuore del Mare Adriatico, con migliaia di anni di storia racchiusi in una superficie di appena tre chilometri quadrati. E se siete dotati di spirito di avventura, non c’è dubbio che il soggiorno sull’arcipelago è perfetto per vivere a diretto contatto con una natura incontaminata. La macchia mediterranea, con fitte foreste di pini d’Aleppo, domina il paesaggio.

Esse formano un arcipelago straordinario di cinque piccole isole, dominate da paesaggi aspri, imponenti scogliere e distese d’acqua cristalline.
Nell’arcipelago delle Tremiti vi sono due isole principali. San Domino è la meta principale, perché ospita strutture ricettive, alberghi e ristoranti. San Nicola è il centro amministrativo, dominato da una fortezza e da un’abbazia benedettina. I restanti tre isolotti sono disabitati: il Cretaccio, Caprara e Pianosa.

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

In questa lista ti elencherò 5 consigli prima di visitare le Isole Tremiti e … una curiosità!

1. Come raggiungere il paradiso

Raggiungere le Isole Tremiti è semplice. La via migliore per arrivare alle Isole Tremiti è prendere la motonave dal porto di Termoli. Solo un’ora di navigazione separano Termoli dall’arcipelago, paradiso dell’Adriatico, che si trova a circa 24 miglia a largo della costa del Molise. Da Termoli di parte con la motonave “Isola di Capraia” della Tirrenia, con servizio attivo tutto l’anno, partenza in genere alle ore 9.00 da Termoli e rientro dalle Tremiti ore 17.20.

Oppure con la motonave “Tremiti Jet” della Navigazione Libera del Golfo; servizio attivo solo in estate e primavera, durata corsa di 50 minuti; partenza alle ore 8.40 da Termoli e rientro dalle Tremiti 17.20.
Vi consigliamo sempre di contattare le compagnie per maggiori informazioni.

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

2. Quando visitare le Isole Tremiti

Oggi solo due Isole sono abitate, San Domino e San Nicola, da circa 300 residenti per tutto l’anno, mentre d’estate diventano luoghi frequentatissimi. E allora per chi ama una vacanza immersa in una natura selvaggia, lontano dal caos delle spiagge affollate, vi consigliamo di visitarle non in luglio e agosto, ma a giugno o a settembre.

La scelta migliore è visitare le Tremiti fuori dal periodo di altissima stagione e scegliere giugno e settembre come alternativa.

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

3. Cosa portare nello zaino

Cosa portare nello zaino? Un mare limpido così lo si può ammirare solo raramente. E per questo motivo che le Isole Tremiti sono un vero e proprio paradiso per gli amanti dello snorkeling.
Allora per ammirare lo stupendo mondo sottomarino, nello zaino non deve assolutamente mancare l’attrezzatura giusta: maschera, pinne e boccaglio. Per respirare comodamente sott’acqua. Sono tantissimi i pesci colorati che nuotano indisturbati, non sembra di essere nel Mare Adriatico, un vero spettacolo per farsi un bagno!
Ma prima di avventurarsi per un bagno, tra ripide discese nella macchia mediterranea e spiagge di ciottoli e scogli, meglio portare sempre con sé scarpette di gomma per scogli, crema solare e cappellino per il sole.
E non dimenticate una macchina fotografica per rubare gli scorci più belli.

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

4. Perchè decidere di soggiornare qualche giorno sulle Isole?

Il turismo sulle Isole Tremiti è fatto soprattutto di gente che arriva al mattino e riparte la sera. E allora perché decidere di soggiornare qualche giorno sulle Isole? Perché una giornata qui è veramente troppo poca. Il tempo vola e si riparte sempre con la sensazione di aver lasciato indietro troppe cose belle da visitare.

Ecco perché spendere alle Tremiti almeno 2 o 3 giorni, è una buona scelta per vivere qualche giorno, isolati dal mondo e a contatto con una natura incontaminata e paesaggi naturali tra mare e terra. Ma per chi decide di passare qualche giorno d’estate nelle Isole Tremiti, la ricerca di un soggiorno deve partire molto tempo prima della vacanza. Questo perché pochi sono gli hotel, i bed and breakfast e le strutture ricettive, presenti sull’arcipelago.

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

5. Chi ha voglia di salire al Santuario di Santa Maria a Mare sull’isola di San Nicola?

Per chi ha voglia di storia e di respirare architettoniche medioevali, deve visitare l’Isola di San Nicola. Per approfondire la storia dell’arcipelago, occorre salire su a San Nicola, dove si trova l’antica Abbazia benedettina di Santa Maria a Mare. Costruita intorno all’anno 1045 d.C., si erge maestoso a picco sulla costa e da qui domina il mare e l’entroterra da oltre 1.000 anni.

Oggi il Santuario di Santa Maria a Mare è il simbolo del passato a volte turbolento delle Tremiti: funse infatti anche da rifugio contro le invasioni turche del 1567 e contro le flotte inglesi nel periodo napoleonico. Gli interni meritano una visita perché sono rimasti praticamente intatti dall’epoca dei Monaci. Si possono ammirare una Croce e una Statua Lignea di Maria con il Bambino, entrambi di stile bizantino, e un prezioso pavimento a mosaico restaurato di recente. Il chiostro esterno è dominato da un pozzo da cui si attinge l’acqua fin dal XVI secolo.

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

6. Curiosità: le Isole Tremiti e il valoroso eroe dell’Iliade, Diomede

Le isole Tremiti, cinque consigli e una curiosità

Le Isole Tremiti erano anche dette Isole Diomedee; infatti la leggenda narra che comparvero per mano di Diomede. Nel suo peregrinare, nel Mare Adriatico, gettò in mare tre giganteschi massi (corrispondenti a San Domino, San Nicola e Capraia), portati con sé da Troia e misteriosamente riemersi dalle acque sotto forma di Isole.

La vita del valoroso eroe dell’Iliade, seconda la leggenda, ebbe fine proprio nell’Arcipelago dove si ritirò, insieme ai suoi compagni, e qui andò incontro alla morte.
Dopo la sua morte, Venere, per compassione verso il profondo dolore dei suoi compagni, li trasformò in uccelli, le Diomedee, perchè facessero la guardia al sepolcro del loro re.
E ancora ancora oggi, continuano a piangere affranti la scomparsa del loro condottiero e, di notte, è possibile udire i loro garriti, simili ai vagiti di un bimbo.

E per finire … una nostra galleria fotografica!

Se credi che possiamo esservi d’aiuto, non esitate a contattarci.

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